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Imballaggi e circular economy, verso gli obiettivi europei entro il 2030

La ripresa economica, gli acquisti on-line, la globalizzazione dei commerci, i nuclei familiari sempre più piccoli, hanno generato un aumento di imballaggi del 2% negli ultimi 5 anni (+2,2% tra il 2015 e il 2016): l’aumento dei rifiuti d’imballaggio rende quindi più impegnativi gli stessi obiettivi di riciclo definiti nella nuova direttiva europea sui rifiuti-circular economy, che mira a ridurre il prelievo di risorse naturali e gli sprechi e indica, nella proposta della Commissione Ue, obiettivi di riciclo degli imballaggi del 75% al 2030 rivisti al rialzo nella versione approvata dall’Europarlamento (80%).

 “L’Italia – rileva Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente – è fra i Paesi che punta con più decisione ad una rapida transizione verso l’economia circolare, che sarà un potente driver di sviluppo economico nei prossimi decenni. I target in discussione in sede comunitaria sono alla nostra portata perché abbiamo un sistema che funziona, il sistema consortile, che è una esperienza italiana che in Europa è considerata un modello da imitare. Gli obiettivi dell’Unione Europea sono molto ambiziosi, fra il 75 e l’80% di riciclo al 2030, ma il trend di crescita di differenziata e riciclo degli imballaggi è tale da farci guardare al futuro con la fiducia di chi ha creato un buon sistema che va implementato e sostenuto”.

“L’Italia – afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – si trova in una posizione favorevole per raggiungere i nuovi target europei di riciclo degli imballaggi. Il sistema Conai-Consorzi di filiera ha già raggiunto e superato l’obiettivo del 65% al 2025, essendo già al 67%. Ma gli obiettivi 2030 sono più impegnativi da centrare in particolare visto il trend di crescita delle quantità immesse al consumo”.
Buono notizie arrivano in particolare dalla raccolta di cartone e carta. Il Lazio si conferma una delle regioni trainanti per la crescita della raccolta differenziata di carta e cartone nel Centro Italia. Oltre 344.000 tonnellate di carta e cartone raccolte dalla regione, +6,4% rispetto al 2015. Il pro capite di raccolta regionale supera i 61 kg/ab, ben superiore a quello nazionale pari a 53,1 kg/abitante.
Ma qual è nel dettaglio lo stato dell’arte della raccolta di carta e cartone nelle singole province laziali? Frosinone e Rieti, entrambe con una crescita a doppia cifra, sono le province che registrano il maggior tasso di incremento di raccolta, rispettivamente +22,2% e +10,5%. La prima segna un pro capite di 31,5 kg/abitante e oltre 15.600 tonnellate raccolte, la seconda rileva un pro capite di 27 kg/abitante e un totale di quasi 4.311 tonnellate annue. Anche Latina si distingue per un aumento della raccolta rispetto al 2015, +9,2%, e raggiunge un pro capite di 34 kg/ab (oltre 18.500 tonnellate). Roma si conferma la provincia con i volumi maggiori di raccolta con quasi 295.000 tonnellate (+5,6%) e un pro capite pari a 71,7 kg/abitante. Stabile, infine, Viterbo con 10.963 tonnellate recuperate e 34,7 kg raccolti da ciascun abitante.
“I risultati positivi del Lazio sulla raccolta differenziata di carta e cartone – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini – premiano un lavoro che nella Regione stiamo portando avanti per incoraggiare e sostenere le buone pratiche sul ciclo dei rifiuti. Ciò che emerge è senza dubbio un aumento significativo della sensibilità dei cittadini sul tema, perché il loro senso civico è il motore di una nuova visione sui rifiuti, basato sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto delle buone pratiche”. (Adn Kronos)

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