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Economia circolare: l’agroalimentare guida la crescita

Sono quasi 200 le esperienze di economia circolare già attive in Italia mappate nell’ultimo anno da Ecodom, il principale Consorzio di gestione dei RAEE e da CDCA, il primo Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali. Queste esperienze, in costante aumento, sono raccolte nell’Atlante Italiano di Economia Circolare, classificate per regione e suddivise in 18 categorie merceologiche.

La Lombardia è in testa alla classifica con il 20,6% delle esperienze raccolte, seguita a poca distanza da Lazio (17%), Toscana (12%), Emilia Romagna (8%) e Veneto (5,3%). Roma è la città più virtuosa con 27 realtà, seguita da Milano con 25, Bologna e Firenze a pari merito con 8.

L’agroalimentare guida la classifica con il 16,3% delle esperienze, seguita dal tessile con il 14,3%, dal riciclo di materie prime seconde e dalla raccolta e gestione dei rifiuti (10,2%). Buone performance anche per il settore edilizio con il 9% e per i mobili e complementi d’arredo (7%).

Questi dati rappresentano un’ulteriore conferma del ruolo sempre più centrale che riveste l’economia circolare nel nostro Paese che, non a caso, tra gli Stati europei è in testa alle classifiche, seguito da Regno Unito, Germania e Francia.

L’Italia guadagna infatti un punto rispetto allo scorso anno, con un indice di circolarità di 103 punti (come rivela il “Rapporto sull’economia circolare in Italia 2019” realizzato dal Circular Economy Network, di cui Ecodom è uno dei soci promotori). (ANSA)

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