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Relazione annuale ARERA 2024

La presentazione al Parlamento e al Governo della Relazione annuale 2024 segna un momento particolarmente significativo per ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Non solo si tratta dell’ultima relazione dell’attuale Collegio, ma coincide anche con il trentesimo anniversario della Legge istitutiva dell’Autorità, sottolineando tre decenni di evoluzione e regolazione nei settori strategici dell’energia, delle reti e dell’ambiente.

In attesa della pubblicazione integrale dei due volumi della Relazione Annuale, che approfondiranno lo stato dei servizi e l’attività svolta nel 2024, ARERA ha anticipato alcune prime evidenze riguardanti il settore dei rifiuti urbani. Ecco i principali dati e trend emersi.

Operatori e organizzazione territoriale: numeri in lieve calo

Ad aprile 2025 risultano iscritti all’Anagrafica Operatori dell’Autorità 8.386 soggetti, segnando una leggera diminuzione di 35 unità rispetto all’anno precedente. Questo dato riflette un processo di razionalizzazione e aggregazione ancora in corso, con un numero di Enti territorialmente competenti che, pur in calo, resta elevato (3.221).

Produzione e raccolta dei rifiuti urbani: piccoli segnali di crescita

Nel 2023 la produzione nazionale di rifiuti urbani ha raggiunto circa 29,3 milioni di tonnellate, con un lieve aumento dello 0,7% rispetto al 2022. Più significativo il dato sulla raccolta differenziata, che continua a crescere: dal 65,2% del 2022 al 66,6% nel 2023, pari a quasi 19,5 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati.

Nord in testa, Sud ancora indietro

La performance territoriale conferma il primato delle regioni del Nord-Est (76,7%) e del Nord-Ovest (70,6%), che superano ampiamente l’obiettivo del 65% fissato dal D.Lgs. 152/06. Il Centro si attesta al 62,3%, mentre Sud e Isole restano più indietro (58,2%), evidenziando ancora un gap da colmare.

Regolazione tariffaria: copertura all’84% della popolazione

Nel corso del 2024 sono proseguite le trasmissioni delle predisposizioni tariffarie per l’aggiornamento biennale 2024-2025. Si registra un incremento dei soggetti adempienti: le proposte tariffarie trasmesse sono 5.332 (di cui 5.306 comunali e 26 pluricomunali), relative a 5.696 Comuni, coprendo circa 50 milioni di abitanti, pari all’84% della popolazione nazionale.

Tariffe e costi: aumenti contenuti ma influenzati dall’inflazione

Dall’analisi dei Piani economico-finanziari emerge che, per il 2024, il limite medio di crescita delle tariffe determinato dagli ETC è del 6,5%, mentre l’aumento effettivo delle entrate tariffarie risulta più contenuto, al 5,4%. Gli aumenti registrati nel 2024 derivano dalla forte spinta inflazionistica verificatasi nel corso del 2022 e proseguita nel 2023, che in termini tariffari ha esplicato i propri effetti nel biennio 2024-2025 secondo quanto disposto dal MTR-2. La spesa media annua TARI per una famiglia tipo (tre componenti, 100 mq) nel 2023 è stata di 311 euro, con differenze significative tra le diverse aree geografiche.

Costi ammissibili ed entrate tariffarie

Per il 2024, i costi ammissibili sottesi alle entrate tariffarie ammontano a circa 10,3 miliardi di euro, mentre le entrate tariffarie validate raggiungono i 9,7 miliardi di euro.

Tra traguardi e sfide future

La Relazione annuale 2024 di ARERA fotografa un settore in evoluzione, con segnali positivi sul fronte della raccolta differenziata e della regolazione tariffaria, ma anche con sfide ancora aperte, soprattutto sul piano dell’organizzazione territoriale e del superamento dei divari regionali. Il trentesimo anniversario dell’Autorità rappresenta l’occasione per rilanciare l’impegno verso servizi sempre più efficienti, sostenibili e omogenei su tutto il territorio nazionale.

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